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Modifiche allo Standard ufficiale del Bulldog Inglese

Nel mese di agosto 2008 la BBC ha mandato in onda una trasmissione sui problemi genetici che affliggerebbero alcune razze, suscitando un generale sdegno nell’opinione pubblica inglese. E’ stato quindi redatto questo elenco di 12 razze, ritenute a rischio in Inghilterra, per sottoporlo al Kennel Club affinchè ne modificasse opportunamente i relativi standard: Basset hound, Clumber spaniel, Dogue de Bordeaux, Mastiff, Neopolitan mastiff, Pekingese, Rottweiler, Shar pei, St Bernard, Chow chow, German shepherd, Bulldog, Rhodesian ridgeback, Cavalier spaniel.
Già questa estate la BBC aveva annunciato al Kennel Club che se non avesse dato dimostrazione di porre rimedio autorevolmente, mettendo in atto nuove regole nell’allevamento delle razze cosiddette a rischio, non avrebbe confermato il contratto in vigore fino al 2010 riguardante la messa in onda della trasmissione sul Cruft’s. Avendo incontrato una iniziale resistenza da parte del Kennel Club, la BBC avrebbe richiesto l’esclusione dal Cruft’s della partecipazione delle razze a rischio. Anche a questa richiesta il Kennel Club avrebbe risposto picche in un primo momento, ma considerando il rischio del crack del Cruft’s (150.000 visitatori ogni anno!!!) in seguito alla disdetta della BBC ed al ritiro della sponsorizzazione del marchio Pedigree, nel mese di ottobre ha messo in cantiere “più seriamente ed anche frettolosamente” le modifiche agli standard delle razze autoctone, probabilmente decidendo di escludere le altre razze dalla partecipazione alla competizione. Teniamo presente che sono ancora molte le razze che non possono partecipare al Cruft’s; tra queste il Bracco Italiano è uno tra gli esempi più sbalorditivi.
Questi sono i problemi di carattere generale che hanno innescato la bomba che ci starebbe per esplodere sotto i piedi. Le modifiche allo standard del Bulldog approntate dal Kennel Club, riguarderebbero (secondo le bozze ormai note a tutti grazie al web) aspetti morfologici fondamentali: lunghezza della canna nasale (perdita del layback), posizione degli occhi, conformazione a pera e roach back, solo per citare le più importanti. I club inglesi del Bulldog sarebbero insorti e starebbero “trattando” con il Kennel Club soluzioni alternative finalizzate ad evitare il disastro di questa stupenda razza.
In questo momento siamo ancora in attesa di ulteriori sviluppi, ma le aspettative non sono per nulla rosee.
L’elenco delle 12 razze che sarebbe stato compilato dalla BBC e sottoposto al Kennel Club Inglese imponendogli la revisione dei relativi standard, pena la messa all’indice dell’opinione pubblica e la revoca del contratto per le riprese del prossimo Cruft’s, ha un solo comune denominatore, il linfatismo, con le sole eccezioni del German shepherd, del Rhodesian ridgeback e del Cavalier spaniel, afflitti da altri problemi.
Cos’è il linfatismo, o meglio cosa si pensa che sia nell’immaginario collettivo, è abbastanza semplice da spiegare. Il linfatismo sarebbe un’alterazione del sistema linfatico tale da indurre spossatezza, predisposizione alle malattie (deficienza del sistema immunitario), eccessiva rilassatezza dei tessuti (giogaia, pliche, rughe e tessuto connettivo lasso), piedi piatti, ventre avvallato o gonfio, predisposizione alle borsiti, gonfiori alle giunzioni articolari ed agli edemi in generale, apofisi ossee spongiformi, ecc. ecc. Le 9 razze molossoidi incluse nel predetto elenco, potrebbero essere definite genericamente e con ignoranza “linfatiche”, “razze malate” da curare con l’aiuto della correzione degli standards ufficiali, almeno per quelle razze originarie dell’Inghilterra ed il cui standard è detenuto dal Kennel Club. Fortunatamente per il Mastino Napoletano non esistono rischi di questo tipo, almeno non al momento.
A tutti è noto che tutte le razze cosiddette “molossoidi” – e non solo quelle comprese nell’elenco delle 12 razze - presentano fenotipicamente quasi tutte le caratteristiche sopra menzionate, senza che per questo motivo possano essere definite con pregiudizio “affette da linfatismo”. Il linfatismo, se di una patologia dobbiamo parlare, non è da considerare una malattia, bensì si tratta di una particolare condizione dell’organismo che può essere migliorata. Ciò è infatti possibile con un’alimentazione adatta e/o con la somministrazione di vitamine A, C (per esempio). Le condizioni di vita e quindi della salute di moltissime razze, soprattutto di quelle molossoidi, hanno beneficiato negli ultimi decenni, delle ricerche fatte nel campo dell’alimentazione dalle case produttrici di mangimi, al punto da riuscire a condurre, nella stragrande maggioranza dei casi, una vita di qualità paragonabile a quella di qualsiasi altro cane. Le modifiche richieste ed apportate allo standard del Bulldog Inglese dal Kennel Club, ci restituiscono un cane che nulla ha a che vedere con l’attuale Bulldog, nella convinzione, probabilmente, che queste modifiche possano servire a rendere più sana la vita di questi cani. I nuovi riformatori del Bulldog Inglese non si sono accorti, invece, che con queste modifiche si possono ottenere al massimo, dei cani con caratteristiche che appartengono ad altre razze, senza però riuscire – e questo dovrebbe sembrare a tutti anche piuttosto ovvio – a riportare il tipo costituzionale del nuovo Bulldog al di fuori di quello “molossoide, brachimorfo e brachicefalo”. Viene da chiedersi: cui prodest? Per quanto riguarda le modifiche riguardanti la descrizione della testa, si rileva l’addio definitivo al layback, logica conseguenza del nuovo volere il muso “relativamente corto, smussato e leggermente rivolto verso l’alto”. Inoltre, dal paragrafo relativo alla descrizione dell’aspetto generale, si desume un’altro doloroso addio, quello alla conformazione a pera, altra logica conseguenza del non pretendere più il posteriore più leggero rispetto al potente e largo anteriore. Dalle successive modifiche delle caratteristiche riguardanti la testa, viene fuori quella di un cane molto più simile all’attuale Boxer. Anche il corpo subisce altre pesantissime modifiche, oltre a quella sopra ricordata riguardante la tipica conformazione a pera, il torace non è più preteso a botte né la linea posteriore del tronco con il caratteristico roachback.
Il Circolo Italiano Bulldog è perfettamente consapevole che se la proposta di modifica dello standard attuale dovesse essere accettata dalla Federation Cynologique de Bruxelles, la razza andrebbe perduta irrimediabilmente.
Il Circolo Italiano Bulldog, fa appello a tutti gli appassionati, semplici privati, allevatori amatoriali o allevatori professionisti, affinché sottoscrivano questa petizione che sarà sottoposta all’attenzione dell’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana, affinché possa sostenere le istanze degli amatori italiani della Razza presso la commissione standard della Federation Cynologique de Bruxelles, rigettando le modifiche proposte allo Standard n°149 dal Kennel Club Inglese.

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